A soli 1,5 chilometri da Molfetta si può visitare una dolina, di forma ovoidale e profonda 30 metri, nata in seguito al crollo della volta di numerose cavità sotterranee, il Pulo.
Di origini piuttosto remote, si pensa che il cedimento delle cavità sia avvenuto già dal Neolitico, così come testimoniato dai ritrovamenti di importanti reperti archeologici.
Come stabilito dai geologi, questo processo di formazione può essere datato tra i 250 e i 60 milioni di anni fa e si manifesta, proprio come nel caso del Pulo di Molfetta, con delle Pareti a strapiombo che conservano al loro interno numerose grotte, ognuna delle quali disposte a quote diverse e tra loro comunicanti.
La loro origine, dunque, risale e migliaia di anni fa, quando in questa località scorreva ancora ab-bondante acqua. È stata proprio la sua forza, in unione con l’anidride carbonica, a erodere la roccia e a contribuire a creare questi canali all’interno del terreno.
Il Pulo inoltre, ricopre un ruolo importantissimo anche dal punto di vista della biodiversità fauni-stica e botanica: all’interno c’è una grande varietà sia di piante autoctone che di quelle introdotte dall’azione umana.
Un altro valore aggiunto di questo luogo è da riscoprirsi all’interno di un altro raro tesoro, questa volta frutto dell’uomo: la nitriera borbonica. A fianco del villaggio preistorico, delle grotte e delle sue sepolture è presente questa fabbrica utilizzata per l’estrazione e la lavorazione del nitrato, com-ponente indispensabile per la produzione della polvere da sparo.
#molfetta #pulo #pulodimolfetta #grotte #storia #natura #puglia